Rosario Nobile
Nato a Ragusa nel 1940, laureato in medicina e specializzato in radiologia, ha prestato la sua opera nell’ospedale del capoluogo ibleo. Facendo ricorso alla memoria personale e a quella di famiglia, commenta alcuni brani del libro di Vincenzo Rabito che toccano soprattutto i temi della prima guerra mondiale, dell’istruzione, del lavoro dei bambini nelle campagne, della vita quotidiana e della politica.
Rosario Nobile legge e commenta il brano di Terra matta sull’assalto degli arditi a Montefiore nel settembre 1917. Ricorda i racconti del padre, militare durante la prima guerra mondiale, e l’invidia che nutriva verso gli arditi, per il solo fatto che riuscissero a evitare la quotidianità brutale della vita in trincea: i pidocchi, la sporcizia, la fame, la morte sempre in agguato.
A partire dalla lettura di alcuni brani di Terra matta Rosario Nobile ricorda come prima della seconda guerra mondiale frequentare le scuole elementari fosse considerato nei fatti un privilegio: saper leggere, scrivere e far di conto era un obiettivo sufficiente anche per una famiglia mediamente benestante come quella a cui apparteneva suo padre. Successivamente invece tutti, dal bracciante al contadino al commerciante, concepirono l’istruzione dei figli come elemento essenziale per la mobilità sociale.
Rosario Nobile associa alla lettura di un brano di Terra matta i ricordi personali sui bambini “adduvati” presso le famiglie dei massari.
Il termine veniva utilizzato per indicare un ingaggio in campagna, ma nel caso dei bambini implicava anche il compito dei massari di allevarli, dando loro vitto e alloggio, insegnando i vari mestieri, fornendo “un’educazione” .
Rosario Nobile racconta l’arrivo di alcuni elettrodomestici in famiglia e di come la lavatrice fosse considerato un lusso esagerato: avere l’acqua corrente in casa appariva infatti un obiettivo più che soddisfacente. La prima automobile della famiglia fu acquistata per lui nel 1964 come premio di laurea.
Rosario Nobile ricorda cosa c’era quotidianamente in tavola negli anni Cinquanta: legumi, pane fatto in casa, latte e uova per cena, focacce il sabato, carne in brodo la domenica. Quasi tutti allevavano polli e galline in cortile.
Rosario Nobile legge e commenta un brano di Terra matta sulle elezioni regionali del 1967, sottolineando il modo in cui le scelte di aggregazione politica potessero coinvolgere nuclei parentali molto estesi. Oggi lo scenario è in parte mutato, anche per la disgregazione delle famiglie e per la diminuzione dell’offerta di lavoro nel settore pubblico.