Album di famiglia di Giovanni Tidona
«Meno male che a quei tempi c’era sempre un fotografo che girava per la spiaggia e così mi trovo delle bellissime foto con i miei». Così scrive Giovanni Tidona nel racconto della sua famiglia ricordando le vacanze a Mar de la Plata in Argentina. In quelle foto serene la bellissima madre con un gran cappello in testa, il padre con i baffoni, la nonna impettita che sembra reggere l’albero maestro della barchetta di scena. Ed è di scena anche la Vespa, simbolo, negli anni ’50, di un’Italia che si rimetteva in piedi. Il fotografo Totò che in quella lontana spiaggia immortalava i momenti felici di famiglie di emigrati italiani che, spesso, nella quotidianità, vivevano vite assai complesse e di fatica. E non facile era stata di certo la vita di Elisabeth che aveva dovuto smettere assai presto di studiare a causa delle politiche discriminatorie naziste, né quella di Carmelo orfano del padre da bambino.
L’album ci restituisce i momenti migliori di una famigliola creatasi nel cuore dell’Europa insanguinata dalla guerra e dà visibilità al grande e affettuoso legame fra un bambino e una madre che pure parlavano lingue diverse.
A introdurre Giovanni al mondo cui, alla fine, sarebbe appartenuto, l’angolo del sud est della Sicilia, fu la nonna, giovane vedova, alla quale si riferiscono alcune delle fotografie più antiche.