I testimoni e gli interventi
Antonio Gona
I giorni più belli dell’anno erano quelli del Carnevale, dal sabato al martedì sera: balli e maiale al sugo.
A ogni tipo di lavoro nei campi e nei diversi momenti della giornata corrispondeva un canto tradizionale, seguito per la mietitura dall’invocazione a San Giovanni. Antonio Gona recita una poesia che si intonava nel periodo della mietitura.
Una carrellata di “miniminagghi”, ovvero di indovinelli, una forma di intrattenimento fra amici e in famiglia che presupponeva abilità e arguzia. Per la loro soluzione si presupponeva una condivisione di saperi, oggi perduti, legati ad antichi mestieri e a pratiche in disuso.
Il ricordo di abilità manuali e artigianali per produrre manufatti con ciò di cui si disponeva, anche solo delle spighe di grano.
Le lunghe serate passate tra i racconti dei più anziani e gli indovinelli, che si tramandavano di generazione in generazione, soprattutto nel periodo di Carnevale. Tra i tanti “miniminagghi” ricordati, anche quelli “lurdi”, ovvero quelli con riferimenti sessuali.
Coniugi Occhipinti Farina
I ricordi della mietitura nel mese di giugno: le invocazioni e le preghiere a San Giovanni.