Le immagini
Questo album raccoglie le fotografie di Vincenzo Rabito, dalla prima foto rinvenuta, quando posa in studio accanto al fratello Giovanni, alle ultime, in cui compare con in braccio la nipotina. In altre foto la madre, la moglie, i figli e altri parenti.
Le fotografie sono state messe a disposizione dai figli di Vincenzo, Tano, Turi e Giovanni, e dalla nipote Salvina, deceduta nel 2012.
In questa galleria antiche cartoline e fotografie di Chiaramonte Gulfi, il paese di Vincenzo Rabito in cui sono ambientate le vicende di Terra matta. Molte delle fotografie tra l’inizio del Novecento e gli anni ’20 sono con certezza attribuibili a Antonio Bentivegna, un appassionato fotografo dilettante, nato a Chiaramonte Gulfi nel 1890, di professione ebanista. Apparteneva a una nota famiglia di artigiani. Emigrato in Argentina, rientrò in Italia nel 1936, gravemente ammalato, e morì nello stesso anno.
Vincenzo Rabito, che imparò a leggere da assoluto autodidatta, si presentò da adulto agli esami di quinta elementare sostenendo di aver letto il Guerin Meschino e l’Opera dei paladini di Francia, due fra i soggetti più popolari nel teatro dei pupi siciliani. Fra le carte dello stesso Rabito è stato trovato anche un quaderno inedito con un testo da lui elaborato nella modalità del “cantastorie”.
Il teatro dei pupi e il cantastorie sono state due forme di intrattenimento grandemente popolari nel passato.
Immagini tratte da Archivio Fotografico