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La mia guerra al Quadraro. Peppino Battaglia racconta

Salvatore Licitra, LA MIA GUERRA AL QUADRARO. Peppino Battaglia racconta, Barone & Bella, Ragusa, 2013

Giuseppe Battaglia viene arruolato per la guerra nel settembre 1942. Presta servizio militare prima nell’aeroporto di Lonate Pozzolo, nei pressi di Sesto Calende, poi a Torino, dove assiste al drammatico bombardamento aereo che colpisce la città tra il 20 e il 21 novembre 1942, mietendo centinaia di vittime. Trasferito a Roma e assegnato in servizio all’aeroporto di Centocelle Sud, dopo l’8 settembre resta nella capitale, trovando rifugio, come altri militari sbandati, nel quartiere del Quadraro. Scampa fortunosamente al rastrellamento effettuato il 17 aprile 1944 dai tedeschi ai danni della popolazione del quartiere noto come covo di partigiani, di renitenti alla leva, e di oppositori al regime e sopravvive fino alla liberazione di Roma da parte degli americani. Rientrato a Ragusa partecipa nel gennaio 1945 ai moti del “Non si parte”, rifiutando di rispondere a una nuova chiamata alle armi.

Con La mia guerra al Quadraro Salvatore Licitra aggiunge un nuovo contributo alla raccolta di memorie e testimonianze sulle vicende dolorose della seconda guerra mondiale da lui portata avanti nell’ambito del progetto “Fare storia con chi la storia l’ha fatta”. La storia di Giuseppe Battaglia, da lui rielaborata e proposta come racconto narrato in prima persona dal protagonista, è forse simile a tante altre ma anche straordinaria nella sua unicità. Come scrive Stefano Firrincieli, nipote di Peppino,  nella prefazione:  “Peppino Battaglia non è un eroe. Non è un ribelle. Non è un vile né una spia. Peppino è un giovane sognatore che rimane aggrappato alla vita, che non molla, che vuole ritornare. Ed è proprio questa la scoperta più preziosa di questo lavoro: aver strappato all’oblio un punto di vista straordinario, uno spaccato di vita che ci restituisce la seconda guerra mondiale facendone emergere tutta la sua brutale normalità attraverso il ritratto di un ragusano che ci si trova in mezzo, né per scelta né per convinzione, un ragazzo semplice costretto a vivere ai tempi della guerra.”

Giuseppe Battaglia (Ragusa 1922 -2018). Ultimo di tre fratelli, ha avuto due figli Anna e Gianni. Appassionato cacciatore, gioviale con tutti, amante del ballo, ha lavorato nel Consorzio Agrario di Ragusa come ragioniere fino all’età della pensione.