I testimoni e gli interventi
Salvatore Licitra
L’intervistato, da lungo tempo impegnato nella raccolta di fonti orali, racconta l’esperienza di “fare storia con chi la storia l’ha fatta” e di una didattica che fa tesoro delle memorie della gente comune. A suo giudizio Terra matta offre occasioni straordinarie per incontri con giovani e studenti.
Iano Catania
Nel commentare Terra matta l’intervistato sottolinea il realismo nella descrizione di condizioni di vita che lui stesso ha sperimentato. Condivide con l’autore il valore del lavoro e l’attaccamento alla famiglia. Pensa che la straordinaria invenzione linguistica di Rabito sia stata originata dal “bisogno” di comunicare.
Salvina Rabito
Salvina Rabito racconta come suo padre e suo zio, nonostante le condizioni di miseria in cui versava la famiglia, fossero da giovani capaci di animare vivaci compagnie, suonando chitarra e mandolino.
Maria Fornaro
L’istruzione e il lavoro minorile; il carnevale, le feste e il cibo; la scuola e l’analfabetismo di Vincenzo Rabito, autodidatta. Maria Fornaro, spiegando perché Terra matta sia un libro da leggere ai propri figli, riflette più in generale sul tema dei diritti dei bambini.
Sergio D’Angelo
Una lingua stupenda e un’opera straordinaria creata da una persona comune.
Sergio D’Angelo sottolinea la capacità di Vincenzo Rabito di interpretare il mondo nonostante la mancanza d’istruzione ed esprime le sue considerazioni sulla mobilità sociale nel confronto tra passato e presente.
Giorgio Chessari
La forza di Terra matta è nella verità che racconta, una forza che vince tanto sugli schemi ideologici quanto sulle regole della lingua italiana.
Vito Bentivegna
L’opera di Vincenzo Rabito fornisce una descrizione realistica e minuziosa della società del suo tempo, racconta le avventure di un uomo intelligente e “arrabbiato”.
Giovanni Furnaro
Nel commentare Terra Matta l’intervistato mostra una certa incredulità, ipotizzando che il successo possa essere dovuto soprattutto all’intervento dei figli istruiti.
Giuseppe Gurrieri
Nel commentare Terra Matta, Giuseppe Gurrieri sottolinea il realismo nella descrizione di condizioni di vita e la grande profondità nei giudizi morali da parte dei cosiddetti “ultimi”. La bellezza di Terra Matta consiste, a suo dire, nel trasmettere la capacità di una generazione di costruirsi una vita e la furbizia del povero per compensare la mancanza di altre risorse.
Simona Mafai
Nell’originale lettura critica di Terra Matta Simona Mafai sottolinea come sia la madre l’Itaca di Rabito, il luogo dove fare sempre ritorno.
La straordinarietà di Terra Matta è nella forza morale dell’autore che, da anziano, scopre la bellezza e le potenzialità della scrittura.