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L’emigrazione

E poi che aveva venuto quella maledetta dettatura fascista, che aveva proibito a tutte e lavoratore di amicrare nelle altre nazione, perché dovemmo morire sofocate tutte, d’ongnuno ai suoi paese, e neanche si poteva antare allavorare in Francia, perché Mussuline si aveva sciarriato con tutte.

L’emigrazione E poi che aveva venuto quella maledetta dettatura fascista, che aveva proibito a tutte e lavoratore di amicrare nelle altre nazione, perché dovemmo morire sofocate tutte, d’ongnuno ai suoi paese, e neanche si poteva antare allavorare in Francia, perché Mussuline si aveva sciarriato con tutte.

L’emigrazione degli italiani verso l’estero, incoraggiata alla fine dell’Ottocento e all’inizio del secolo scorso, subì un freno, come si racconta anche nell’autobiografia di Rabito, dopo l’avvento del fascismo, in seguito alla chiusura degli sbocchi internazionali. Anche l’emigrazione interna fu fortemente limitata dalle leggi contro l’urbanesimo.
Nel secondo dopoguerra, in età repubblicana, l’emigrazione dalle regioni del sud fu come un fiume in piena indirizzandosi sia oltre Oceano, nelle Americhe e in Australia, sia verso l’Europa industrializzata e, soprattutto negli anni del boom economico, verso il cosiddetto “triangolo industriale” italiano: Milano-Torino-Genova.
In Sicilia negli anni Cinquanta le statistiche evidenziano un saldo migratorio (e cioè la differenza tra il numero di  immigrati e quello degli emigrati) di – 386.841 unità (-11.357 nella provincia di Ragusa), che aumentò a – 610.723 unità negli anni Sessanta (-20.827 nel ragusano), per poi ridursi a – 163.980 unità nel decennio 1971-1981. Negli anni Settanta la provincia di Ragusa fu la prima tra quelle siciliane a far segnare un’inversione di tendenza con + 835 unità.
Nelle testimonianze l’esperienza migratoria viene ricordata come una necessità ma anche come un’ occasione di crescita, di nuove e positive esperienze e di significativo miglioramento economico, non esitando per questo ad affrontare condizioni molto dure di lavoro (come ad esempio nelle miniere in Germania) o addirittura cercando altre fonti di guadagno con occupazioni aggiuntive.