Giuseppe Gurrieri

Giuseppe Gurrieri

Giuseppe (Pippo) Gurrieri, nato a Ragusa nel 1955, è un ex ferroviere, militante anarchico e direttore di “Sicilia libertaria” e del “Clandestino”. E’ l’anima della casa editrice Sicilia Punto L. Ha curato l’autobiografia del padre Angelo, di cui si parla nel corso della testimonianza (Angelo Gurrieri, Nulla di personale. Autobiografia di un comunista, Ragusa, Sicilia Punto L, 2002). Fra le altre sue pubblicazioni: …Un ideal l’amante mia : cronache post-sessantottesche dal profondo Sud, piu documenti, Ragusa, Sicilia Punto L-Coop. Zuleima, 1981; Emigrazione e liberazione sociale : integrazione, disintegrazione, azione, la lotta dei ferrovieri immigrati per i trasferimenti, Ragusa, Sicilia Punto L, 1986; Sciruccazzu: i corsivi di Sicilia Libertaria, Ragusa, Sicilia Punto L, 1999; Giorgio Nabita, sarto: Socialismo, anarchismo a antifascismo a Vittoria, 1889-1938, Ragusa, Sicilia Punto L, 2008; L’anarchia spiegata a mia figlia, Pisa, BFS, 2010; Battaglie e sconfitte dei ferrovieri ragusani: dalla lotta contro i “rami secchi” a quella per una ferrovia moderna (1986-2012), Ragusa, Sicilia Punto L, 2012; Sicilie. Luoghi, fatti persone, Ragusa, Sicilia Punto L, 2021.

Il racconto della storia del padre Angelo affittato come pastorello all’età di 6 anni, una consuetudine per le famiglie povere che non potevano mantenere i bambini. Quando un bambino veniva “adduvato”, la responsabilità passava dai genitori al massaro che lo prendeva alle sue dipendenze. Il tema dei bambini “adduvati” e della durissima vita quotidiana a cui vengono sottoposti è anche trattato in Angelo Gurrieri, Nulla di personale. Autobiografia di un comunista, a cura di Pippo Gurrieri, Ragusa, Sicilia Punto L, 2002.

Nel secondo dopoguerra ebbe fine la “fiera di Ferragosto”, ovvero l’occasione in cui si svolgevano le contrattazioni per l’”adduvamento” dei bambini: il racconto avviene attraverso la testimonianza di Angelo Gurrieri, allora bracciante aderente alla Camera del Lavoro.

Pippo Guerrieri racconta le astuzie del nonno Giuseppe per non partire per il fronte prima della decisione di consegnarsi dopo sette mesi di latitanza. Le inevitabili conseguenze furono l’arresto e la dura esperienza del carcere dell’Asinara, che ne compromisero la salute a causa dei maltrattamenti e delle cattive condizioni igieniche.

All’epoca del Ventennio il nonno Giuseppe fu protagonista insieme ad altri di un episodio di ribellione contro il pagamento del dazio dovuto sui beni in ingresso in città, che gravava soprattutto sui contadini che si vedevano confiscati i frutti del proprio lavoro.

Troppo povero da bambino per frequentare regolarmente la scuola, il padre Angelo ottenne la licenza elementare serale solo da adulto alla fine degli anni Sessanta.

L’attività politica di Angelo Gurrieri: dopo aver evitato la partenza per la leva militare per sopraggiunti limiti di età, nel dopoguerra ci fu l’iniziazione alla politica. Fu un’attività a tempo pieno nella Federbraccianti prima, nelle fila del Pci poi, quindi nel sindacato pensionati.

L’appartenenza al partito comunista che, sembra implichi una scelta di ateismo, ebbe per conseguenza l’esclusione dalla chiesa e quindi dalla comunità. La reazione, se pure con ambiguità e contraddizioni, è la ribellione.

Nel commentare Terra Matta, Giuseppe Gurrieri sottolinea il realismo nella descrizione di condizioni di vita e la grande profondità nei giudizi morali da parte dei cosiddetti “ultimi”. La bellezza di Terra Matta consiste, a suo dire, nel trasmettere la capacità di una generazione di costruirsi una vita e la furbizia del povero per compensare la mancanza di altre risorse.