Giuseppe Borrometi

È nato nel 1945 a Ragusa, città dove ha sempre vissuto. Terzo di quattro figli, ha abbandonato suo malgrado la scuola dopo la quinta elementare per aiutare il padre “ricottaro”: con una bicicletta appositamente attrezzata faceva ogni mattino il giro delle masserie per fare il carico di ricotte da trasportare in città per la vendita. Sempre da ragazzo ha lavorato nella bottega di un fabbro. Dall’età di 15 anni fino al 2005, quando è arrivata l’ora della pensione, ha fatto  il carpentiere.
La testimonianza è stata raccolta nel giugno 2024 da Chiara Ottaviano con Francesco Bocchieri.

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – Giuseppe ha trascorso l’infanzia nel quartiere del centro storico di Ragusa superiore noto come la Russia, perché abitato in prevalenza da operai e artigiani che in larga percentuale nel dopoguerra simpatizzavano per i partiti della sinistra. Ricordando gli anni dell’infanzia descrive I giochi per strada, le marachelle, la povertà dei consumi alimentari.

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – Terminata la quinta elementare, Giuseppe ha iniziato a lavorare aiutando il padre, un noto “ricottaro”: con una bicicletta appositamente attrezzata faceva ogni mattina il giro delle masserie per fare il carico di ricotte da trasportare a Ragusa per la vendita. La sera poi tutta la famiglia riunita, selezionate e tagliate le canne più adatte, faceva le cavagne.

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – Per quattro anni, dagli 11 ai 14 anni, si svegliava all’alba e spingeva sui pedali con un carico giornaliero di 200 – 250 ricotte. Del suo lavoro da ragazzo Giuseppe ricorda l’arsura nella risalita da Marina di Ragusa in estate; le mani gelate nei rigidi giorni invernali; l’esperienza maturata nel rimediare alle forature della bicicletta; il sospirato soccorso del padre quando, salendo da Comiso verso Ragusa, il vento da levante soffiava troppo forte.

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – Il commercio delle ricotte era un’attività assai diffusa a Ragusa negli anni Cinquanta. Nella stessa zona dove abitava Giuseppe di ricottari ce n’erano tanti. Avevano trovato un modo come non farsi concorrenza e collaborare fra loro per far fronte a una grande richiesta di ricotte che in taluni momenti proveniva anche da fuori provincia.

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – Il cinema La Licata e la sezione del partito comunista sono i luoghi dove Giuseppe, insieme a tanti altri, ricorda di avere visto la televisione nei primi anni di trasmissione. “Lascia o raddoppia” al cinema e la “TV dei ragazzi” nella sezione del PCI sono i programmi indimenticabili.  

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – Giuseppe si sposa nel 1969. All’epoca alla festa nuziale gli invitati erano numerosissimi nonostante le risorse limitate. Un modo “alla moda” ma economico per accontentare tutti era allestire un rinfresco che chiamavano “pite-pité”.

Intervista a GIUSEPPE BORROMETI (detto Pippo) – La paga che ogni domenica mattina riceveva dal “mastro ferraro” presso cui lavorò da ragazzo per qualche tempo gli consentiva di andare la domenica pomeriggio al cinema La Licata. Un altro “luogo della domenica” è piazza San Giovanni dove si radunavano, al mattino, sia coloro che pazientemente attendevano di essere pagati dai loro datori di lavoro, sia coloro che cercavano di trovare lavoro per la settimana successiva.