Saro Distefano

Saro Distefano

Nato a Ragusa nel 1964, laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, collabora con quotidiani e periodici, con televisioni e giornali on line, occupandosi di storia, cultura e costume. Dal 2022 è Presidente del Rotary Club di Ragusa. Fra le sue pubblicazioni, L’araldica impostura, Operaincertaeditore, Ragusa, 2012 e Monumenti e memoria. Il cimitero di Ragusa superiore, 1838-1948, Operaincertaeditore, Ragusa, 2017.
L’intervista sulla storia delle attività estrattive legate ai giacimenti di roccia asfaltica a Ragusa è stata raccolta da Francesco Bocchieri.

Intervista a SARO DISTEFANO – Sono migliaia gli anonimi lavoratori, comunemente chiamati “piciaruoli”, che hanno fatto la storia dell’attività mineraria a Ragusa. Luigi Bisani, Mario Spatola, Cesare Zipelli, questi i nomi degli ingegneri più importanti.

Intervista a SARO DISTEFANO – Diversamente da quanto fu fatto credere a Mussolini nella sua visita a Ragusa nel 1937, i giacimenti di roccia asfaltica non si estendevano a vista d’occhio. Saro Distefano ne circoscrive l’estensione e la consistenza ma spiega anche come ne fossero molteplici gli utilizzi, a cominciare da quelli artisti e architettonici, in virtù del fatto che la “pietra pece” è facile da scolpire e da modellare.

Intervista a SARO DISTEFANO – Risale al 1838 la prima richiesta di concessione dei giacimenti di roccia asfaltica per usi non propriamente artigianali. A metà Ottocento, per iniziativa di imprenditori francesi, inizia lo sfruttamento industriale. Ai francesi succedono gli inglesi. L’estrazione e la macinazione della roccia è finalizzata alla produzione del bitume utilizzato per la pavimentazione delle strade.

Intervista a SARO DISTEFANO – Dal 1917, con la nascita dell’A.B.Co.D. e l’istallazione di nuovi e moderni impianti di trasformazione, il bitume diventa una risorsa da esportazione. La crisi arriva con la guerra mondiale e precipita nel II dopoguerra per la concorrenza americana legata all’estrazione del petrolio. Il cambio di passo, dopo importanti lotte sindacali a difesa dell’occupazione, avviene con la trasformazione del ciclo di lavorazione, finalizzato alla produzione del cemento (il primo sacco viene venduto nel 1951). Questa attività prosegue nel corso Novecento.