Vally Ferrante Assenza (1926-2020)
Vally Ferrante è nata a Chiaramonte nel 1926. Il padre, laureato in legge e appartenente a una famiglia di proprietari terrieri, incontrò la sua futura moglie a Cittadella nel Veneto dove svolgeva il servizio militare come ufficiale durante la prima guerra mondiale. Lei era figlia di un proprietario di una filanda. Vally ricorda le difficoltà di sua madre, giovane sposina trasferitasi a Chiaramonte, ad ambientarsi nella nuova realtà. La quotidianità descritta è quella di una famiglia benestante dove non manca la servitù. La scarsa scolarizzazione, nonostante le agiate condizioni della famiglia, era una condizione molto diffusa tra le ragazze. Per continuare gli studi oltre la scuola elementare era necessario andare in collegio lontano da casa. Per i maschi di buona famiglia era una scelta obbligata, non così per le ragazze.
Il padre di Vally Ferrante esercitava la professione di avvocato ma in realtà le risorse economiche provenivano dalle rendite delle proprietà agricole.
Il trasferimento della madre di Vally da Cittadella, in provincia di Padova, a Chiaramonte fu traumatico, tanta era la differenza nelle condizioni materiali tra le due realtà.
I ricordi di una famiglia benestante: la villa in campagna e la vicina casa dei contadini affittuari, dove da bambina Vally spesso si rifugiava.
I ricordi delle scuole elementari durante il ventennio fascista: canti, saggi in piazza, recite nel teatrino di Chiaramonte. Il ricamo dalle suore.
I ricordi di bambina inquadrata nel gruppo delle “piccole italiane”: gagliardetti, mantelline, sfilate per il paese.
Dopo le scuole elementari, al collegio (sperimentato per piccoli periodi a Roma e a Modica) Vally preferì rimanere in famiglia. Il collegio per le ragazze di buona famiglia era un’opportunità, per i ragazzi invece pressoché un obbligo, aprendo la strada alle uniche attività immaginabili per il ceto borghese.
Nella famiglia di Vally tutti i lavori domestici erano svolti dalla servitù: c’era chi aveva il compito di fare la spesa, chi di fare le pulizie, chi il bucato. Per una casalinga benestante, invece, l’attività principale era il ricamo.
Nei ricordi più lontani, a Chiaramonte, anche nelle case benestanti, in assenza delle rete idrica, l’acqua era un bene prezioso da usare con parsimonia.
Latte fresco, munto direttamente dalla capretta portata fin sull’uscio di casa, la carne degli animali da cortile frequentemente a tavola, tante verdure e frutta: la dieta di una famiglia benestante che poteva contare largamente sui frutti delle proprietà in campagna.
La festa della Madonna di Gulfi, occasione di intensa socialità, è descritta nei suoi rituali
Vally ricorda le feste da ballo che si tenevano in Municipio, a cui le ragazze di buona famiglia partecipavano vestendosi in maschera.
Le serate a Chiaramonte si trascorrevano in famiglia. Vally, come le sue sorelle, aveva avuto un’educazione musicale e frequenti erano i concertini a cui invitavano gli amici.
La festa della Madonna di Gulfi, occasione di intensa socialità, è descritta nei suoi rituali
Le feste da ballo erano le principali occasioni di incontro per i giovani dei due sessi.
Durante il fidanzamento ufficiale era costume che i ragazzi si recassero in visita dalla famiglia della giovane. Mai venivano lasciati soli.
Lettere clandestine e cartoline con scritte in inchiostro simpatico erano fra i pochi strumenti a disposizione dei fidanzati per scambi di parole affettuose fuori dal controllo degli adulti.
Il controllo familiare su bambine e ragazze era costante. Non un passo fuori di casa senza l’accompagnamento di un adulto.
L’educazione delle ragazze prevedeva la totale ignoranza di tutto ciò che, anche vagamente, potesse essere in una qualche relazione con la sessualità.
Il racconto della guerra da parte di una ragazza di 17 anni: la simpatia per giovani ufficiali che si fermavano ad ascoltare i concertini delle tre sorelle, la compassione per i soldati in fuga dopo lo sbarco degli Americani.
L’indifferenza e la distanza dal mondo della politica.
La bicicletta come grande occasione di svago.
Il ricordo dell’acquisto di un’auto di seconda mano necessaria al marito per svolgere la sua professione di medico.