Frammenti di storie
di Salvatore Licitra, Barone e Bella, Ragusa 2006
In Frammenti di storie Salvatore Licitra da voce ai ricordi di guerra dei fratelli Giovanni e Gaudenzio Dimartino, così come sono emersi dai suoi colloqui con i protagonisti: ricordi, come egli stesso scrive nelle prefazione, “lucidi e pur sempre dolorosamente carichi della loro sofferenza, pur se trascorsi ormai oltre sei decenni”.
Giovanni Dimartino, classe 1917, arruolato nel Savoia cavalleria, conquista presto la mostrina da tiratore scelto e fa le sue prime esperienze di guerra in Francia e in Iugoslavia. Nel 1941 partecipa alla tragica e disastrosa campagna di Russia. Prigioniero dall’ottobre 1941 riesce a fare ritorno a Ragusa nel novembre 1945, dopo quattro durissimi anni trascorsi nei gulag.
Gaudenzio Dimartino, di tre anni più giovane, è marinaio dall’aprile 1940. Il suo lungo servizio militare inizia con l’imbarco sulla Littorio, una delle tre più grandi navi di combattimento delle Regia Marina, e si conclude con la prigionia ad Alessandria d’Egitto e poi in Italia. Le vicende più significative di quell’esperienza e del drammatico svolgimento della guerra sono state da lui annotate in un quaderno, uno “di quelli di una volta, quelli con la copertina nera, lucida e con i fogli listati di rosso”.
Fedele al suo impegno nel “raccogliere” e “restituire” testimonianze preziose, Salvatore Licitra riporta il racconto dei protagonisti in prima persona, precisando come, nel caso di Gaudenzio Dimartino, abbia cercato, per quanto possibile, di riproporre fedelmente il testo da lui scritto e precisando che “le varianti più rilevanti riguardano le aggiunte successive, quando chi racconta è, ovviamente, un altro uomo rispetto al giovane ventenne di allora”.
Frammenti di storie – scrive lo stesso Licitra nella prefazione a questo volume – vuole essere “un altro tentativo di strappare al tempo vorace frammenti di piccole-grandi vicende personali vissute da ragusani, all’epoca dei fatti poco più che ventenni, nei teatri di guerra e nei campi di prigionia durante la seconda guerra mondiale. Un doveroso impegno a dare ancora voce, ancora vita a quanti furono scaraventati dalla follia della guerra, assolutamente incolpevoli ed inconsapevoli, in vicende inenarrabilmente drammatiche, le mille miglia lontano dal loro piccolo mondo ibleo.
Ma non solo il ricordo delle persone si vuole preservare. C’è una voce, in questi ricordi, un messaggio alle giovani generazioni, un richiamo rivolto a tutti, una condanna, silenziosa, ma decisa, senza appello, della crudeltà della guerra, dell’inutilità della guerra, della follia della guerra, della violenza della guerra che genera sempre e soltanto altra violenza.”
Salvatore Licitra è nato a Ragusa nel 1945. Figlio di massari, laureato in Lettere, è stato insegnante all’Istituto Magistrale di Ragusa. Ha raccolto e pubblicato storie di vita di ragusani con attenzione particolare alla vita quotidiana e alla seconda guerra mondiale. Fra le sue pubblicazioni: Se b’avissi a cuntari, 2005; Frammenti di storie, 2006; Quaderni di guerra. Voci da un’Europa divisa, 2007; La guerra di Crispinu, 2009. E’ stato segretario della sezione di Ragusa dell’AEDE (Association européenne des enseignants) dal 1986 al 2006.