Ora l’Italia prente l’Impero, e tutte l’italiane avoglia di lavorare!
Regalbuto 1936. (pp. 184 – 186)
Ma il cavaliere Isola si aveva informato come avevino stato li fatte e mi ha detto: – Caro Rabito, ora l’Italia prente l’Impero, e tutte l’italiane avoglia di lavorare!
E io, tra di me, diceva: «Così solo mi ne posso antare diquesta maledetta terra…»
Perché tutte li ciornale portavino che chi voleva partire volentario, parteva camicia nera. Ma io penzava che soldato nella querra del 15, 18 ni aveva fatto 5 anne e, se parteva, non doveva partire per fare il soldato, che moglie e figlie non ni aveva, perché c’erino tante asegne, e quente solo a quelle sposaticonveneva. Io, se faceva domanda, la faceva solo per antare allavorare. Perché di camicia nera si quadagnavino lire 5 al ciorno, mentre per lavorare si ne quadagnavino 40.
(…)
Così, revaie a Enna, come per partire per lavoratore, e invece c’era un battaglione di camice nere che dovevino partere per l’Africa, tutte volentarie. E io, come mi ho inteso chiamare: – La camicia nera Rabito Vincenzo, qui ene il tuo zaino, il tuo fucile, – mi ha parso che mi avessero dato una pugnalata nella schiena. Io non potte parlare, perché mi avevino fatto mettere 3 firme con li mieie propia mane